CONSIGLIO COMUNALE D'INSEDIAMENTO 17 DICEMBRE 2011
Stasera si è conclusa la fase preliminare del nuovo corso amministrativo affacciatosi con le elezioni del 27 e 28 novembre scorso. Incredibile ma vero, è sembrata la rappresentazione di un mini teatrino delle beffe. Impressione forse dovuta allo smembramento del consesso ordinato dalla recente legge di riforma elettorale. Una rappresentanza così misera da sembrare una rappresentazione dei sette nani nella casa di Biancaneve. Il fatto che la sala era piena non sminuiva il disagio di trovarsi davanti ad una specie di finzione di pluralità non facilmente credibile. Banchi della maggioranza e dell'opposizione senza alcuna forza neurotonico-creativa. Forse perché non appare necessario sforzarsi di sembrare ciò che effettivamente non si è. E' tutto superato da questa composizione di tipo familiaristico, in cui gli interessi possono essere discussi all'interno, senza democrazia e senza idee. Così è per le maggioranze, ma anche per le opposizioni, qualora avessero realmente intenzione di fare da pungolo per la buona riuscita dell'amministrazione del bene comune. Se davvero in questo grigiore scenico dovessero celarsi delle buone idee, ci si augura che vengano al più presto alla luce. Al momento non si vede veramente nulla. Non si vedeva nulla nei programmi e non ci si illude che ciò accada nell'immediato.
Alcuni irreparabili errori sono stati fatti anche da chi le buone intenzioni ce le aveva ed aveva le capacità di metterle a frutto. E' stata data molta importanza alle voci devianti, che davano per scontato un reale apprezzamento sulla designazione del candidato a Sindaco della lista seconda classificata che abbiamo condiviso ed appoggiato. Questa lista, se avesse avuto un leader maggiormente abile politicamente e più persuadente nella proposta di novità, ce l'avrebbe fatta; o, per lo meno, non avrebbe avuto una così grossa batosta numerale. Chi scrive ha fatto l'errore di accettare che gli eventi si compiessero in base ad una presunta forza numerica che non si è rivelata tale. Inutile piangere sul latte versato anche se è doveroso, ed in parte esimente, spiegare che sarebbe stato inutile insistere sulla proposta di una candidatura così innovativa dato che coloro che avevano in mano i numeri fondamentali (partiti e coalizioni) non erano pronti a lavorare per questa innovazione. Ciò anche alla luce della pluralità di liste potenzialmente frazionanti il consenso. D'altronde era risaputo che molti erano i pretendenti per la candidatura a sindaco, mentre quasi inesistenti erano i componenti disposti ad appoggiarle, paventando il rischio anticipato della sconfitta. Era necessario, quindi, che si affinassero le proposte e far cadere quelle meno forti numericamente. Dal momento in cui ho capito che i nuovi candidati non avrebbero messo in discussione il proposito frazionante, ho immaginato, pur sperando di sbagliarmi, che ce l'avrebbe fatta sicuramente la vecchia compagine che ha amministrato gli ultimi anni del secolo scorso e l'inizio di quello corrente. Farsene una ragione era l'unica cosa sensata, perché, come spesso si ha modo di verificare, quando un evento è ineluttabile, l'unica cosa saggia da fare è comprenderla.
Per riprendere il discorso di stasera, poiché, come ha detto il sindaco Minniti in un suo comizio, il mondo non si esaurisce e non finisce con le elezioni amministrative di Fabrizia, mi sento di concludere che il confronto politico può senz'altro continuare anche da non eletti nel consesso comunale ed anche da semplici cittadini. Idee e progetti possono avere loro gambe e spinta lunga nonostante tutto. Sappiamo che il paese si trova in un momento grigio di rappresentatività vera, perché si sta valorizzando un tipo di verticismo piatto ai soli fini di consolidare posizioni di chi già ne gode. E' per questo che Fabrizia non è riuscita a trovare una nuova quadratura del circuito amministrativo tale da risultare così forte e decisa come desiderava. Questo lo ha statuito il popolo attraverso un voto inequivocabile. Riverenza al popolo ed auguri a tutti.
Webmaster M.Cirillo
Consiglio Comunale