Carnevale “sull'Arcobaleno”
Tra fantasia e tradizioni: Maria Cirillo presenta il suo primo romanzo
Ancora Onore al Santo Natale
Presepi in mostra presso il Centro Arcobaleno
Natale 2012 e Presepe vivente Scuola Primaria
In questa sezione potete trovare brevi news d'interesse locale. E' gradita la collaborazione di chi avesse voglia e tempo di dare il proprio contributo, sia suggerendo gli argomenti di attualità, sia proponendo la pubblicazione di testi già elaborati.
In ogni caso è riservata al direttore del sito la decisione finale e la scelta delle notizie da pubblicare e del materiale da utilizzare .
Carnevale “sull'Arcobaleno”
Il tema del carnevale ha parecchio attirato l'interesse non solo nell'ambito delle scuole pubbliche ma anche in quello privato e del volontariato.
Dopo la graziosa iniziativa natalizia dei presepi, la tradizione carnevalesca non ha mancato di essere occasione di divertimento per i ragazzi del Centro Arcobaleno. Le realizzazioni artistico-carnevalesche del Centro Arcobaleno hanno attratto per la loro genuinità ma pure per il l'esplicito messaggio diretto alla partecipazione del desiderio di verità, sincerità e trasparenza. Il classico Pinocchio ed i nasi lunghi non tramontano mai. Chiosa a parte, si deve dare atto che i bambini, assieme ai volontari adulti, non si sono scoraggiati nell'offrire, anche quest'anno, una loro visione dell'attualità. L'intitolazione “Paese dei balocchi” è stata probabilmente l'ispirazione per far divertire con la favola, mostrando però l'intento di far emergere la voglia di conoscere il “reale” di questa società, che non è certo a misura di bambini, soprattutto se gravati da sofferenze fisiche o sociali. I giganti “di cartone” dovrebbero scendere qualche gradino e pensare al futuro delle persone che non hanno il sacrosanto sostegno.
È stato un divertimento dei ragazzi, ma anche un monito a che il messaggio sia colto dalla società, che spesso si mostra insensibile verso i più deboli.
C. ©2013
Tra fantasia e tradizioni: Maria Cirillo presenta il suo primo romanzo
“Li', all'ombra delle pietre accastellate”
Quest'ultimo scorcio di 2012 ha annoverato Maria Cirillo tra gli scrittori di opere narrative. L'uscita del libro, avvenuta il 21 dicembre scorso, ha segnato nuovamente il passo al protagonismo culturale fabriziese. L'autrice, infatti, è fabriziese doc. Nata a Fabrizia, ha vissuto e lavorato per 40 anni nella sua cittadina natia, dalla quale ha ricevuto affetto e stima ed alla quale ha reso i propri servigi con dedizione e professionalità.
Nel suo primo romanzo “Lì, all'ombra delle pietre accastellate”, ha consacrato il suo amore per l'arte narrativa, esaltando e facendo rivivere la passione per i fantastici luoghi del misterioso territorio del Pecoraro, un tempo integralmente fabriziese ed infine ridimensionato dalle scissioni di Mongiana e Nardodipace. È sul versante occidentale di quest'ultimo, in stretta connessione con quello mongianese ed il frontale di Fabrizia, che si svolge il cuore della storia narrata dalla scrittrice Maria Cirillo.
È una storia che appassiona già dalle sue prime pagine e che conforta la mente, conducendola dolcemente in un mondo fantasioso. Un romanzo autenticamente realistico, sia nella trama che nella concretezza moderna e contemporaneamente primitiva dei suoi struggenti personaggi.
Il romanzo è stato pubblicato dalla Casa Editrice Prospettiva di Civitavecchia.
Ancora Onore al Santo Natale
Quest'anno, i giorni pre-natalizi sono stati ricchi di rievocazioni e celebrazioni non solo religiose ma anche sociali, con il massimo apporto da parte di bimbi, famiglie e giovani ragazzi e ragazze. Avevamo già parlato del presepe vivente presso la Scuola Primaria e della gara dei Presepi presso l'Associazione Arcobaleno. Sempre in tema di rappresentazioni Natalizie è un piacere ricordare altri due appuntamenti con le rievocazioni della nascita di Gesù.
Una graziosa performance infantile, eseguita nella navata centrale della Chiesa del Carmine, messa in scena domenica 23 dicembre grazie all'impegno di volontari e collaboratori dell'Oratorio della Parrocchia, ha animato la festività con canti, recitazioni e balletti di piccoli elaboriosi bimbi.
Una menzione particolare va al Presepe vivente preparato dal Centro Arcobaleno, realizzato con dovizia di iconografia calata nel rispetto delle più positive tradizioni popolari e clericali che hanno accompagnato il percorso di rievocazione dell'Avvento. La linearità simbolica della rappresentazione della coppia Maria e Giuseppe, intenti ad accudire il Bambinello nella povera capanna, suscitavano nell'osservatore l'immagine della Natività di Gesù nella perfetta dimensione tradizionale dell'evento. Arnesi ed utensili, artigiani e popolani, arricchivano ed animavano il quadro delle attività e dei personaggi del Presepio tradizionale. Completavano la scena gli immancabili Re Magi, che, venuti dall'Oriente grazie alla guida della Stella cometa, si prostrarono presso l'umile capanna di Betlemme per adorare la Maestà suprema del Figlio di Dio.
Presepi in mostra presso il Centro Arcobaleno
In tema di festeggiamenti del Natale, quest'anno è stato parecchio avvertito il bisogno di un bel ritorno alle tradizioni cristiane del nostro paese. Ancora non si vedono gli “alberi” ma probabilmente, i questo periodi di galoppante indigenza, non se ne sente la mancanza.È interessante segnalare che il Centro Arcobaleno, ha organizzato una particolare festa di “gara dei presepi”.
L'invito diramato dalla Presidente Daniele Bielli alle Scuole ed Associazioni è stato positivamente accolto. Erano presenti presepi di tutt'e tre le categorie invitate – Scuola Primaria, Scuola Media ed Associazioni – e sono state assegnate le coppe ai presepi più valutati. L'incarico della valutazione è stato affidato ad un'apposita giuria che sconosceva i nomi degli autori. È stato tuttavia espresso apprezzamento ed ammirazione per tutti i presepi in mostra, in quanto ciascuno di essi sollecitava particolare interesse per la creatività e per la riproposizione di tradizioni da conservare. Anche quelli di più semplice fattura contenevano un forte e centrale richiamo simbolico alla natività. La fondamentale rappresentazione della natività è stata espressa tramite una concezione prettamente naturale dei luoghi rappresentati, nonché mediante il forte segnale di universalità del messaggio cristiano, culmine del cattolicesimo del Nuovo Testamento, iniziato con la venuta al mondo di Gesù Cristo che ha profondamente cambiato la storia dell'umanità. Quest'anno, in tema di tradizioni natalizie, molte iniziative sono state realizzate. In particolare, la rappresentazione di scenografiche rappresentazioni di presepi viventi, un altro importante appuntamento è stato allestito dal Centro Arcobaleno, che sarà rappresentato nei prossimi giorni.
Natale 2012 e Presepe vivente Scuola Primaria
La classe quinta del ciclo primario dell’Istituto Comprensivo di Fabrizia, è stata protagonista di un particolare presepe vivente, realizzato presso i locali della Scuola Elementare, a cura e direzione delle maestre Gina Mannella e Melina Daniele.
La ricorrenza del Santo Natale è sempre vissuta con emozione per tutti i popoli cristiani, poiché la nascita di Gesù è stata conservata tradizionalmente nei cuori dei credenti come l’inizio della speranza portata dal Verbo di Dio. In questo particolare evento, vissuto dai protagonisti della Scuola di Fabrizia, l’annuncio della Buona Novella è stato realizzato con l’intento di vivere momenti di riflessione, di discussione, di lettura dei “segni”, oltre che di ricreazione nel “comune lavoro”. Ciò che sono riusciti a mettere in scena sapeva di lieta semplicità, che ha coinvolto tutti come semplici fanciulli, davanti al Bambino Gesù. Pur nella sua semplicità gioiosa ed infantile, l’allestimento ha beneficiato di una cura particolare nella ricerca degli oggetti tipici di una società passata e nelle canzoni e musiche intonate con semplici strumenti di efficacia toccante. La “Ninna Nanna”, quale “omaggio melodioso a Gesù” è stata suonata con il flauto dolce. Per gli auguri finali, sempre intonati dal flauto, sono state intonate le meravigliose note di Auguri al Mondo e Stella di Mamma. L’indimenticabile Preghiera alla Vergine, che Dante Alighieri fa recitare a San Benedetto nel XXXIII Canto del Paradiso, tocca ancora gli animi di chi l’ascolta o la legge nella Divina Commedia. Il senso di pace e di Ordine Divino, coniugato con l’ambiente gioioso e fanciullesco del Natale, ma anche i pertinenti ed accurati addobbi e suppellettili che riportavano la mente ad altri tempi, hanno messo in moto sentimenti di mai sopita speranza: La tua benignità non pur soccorre A chi domanda, ma molte fiate Liberamente al domandar precorre. Simbolicamente commoventi sono state le preghiere all’Eterno perché “trasformi il buio fitto della grotta in un faro di luce”. Condividendo il pensiero di Madre Teresa di Calcutta, il Natale dovrebbe essere vissuto ogni giorno: “È Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società”.
C.©
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