AVER COMPAGNO AL DUOL
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FABRIZIA SCIOLTO
Davvero aver compagno al duol, scema la pena?
Quando si subisce un giudizio, con esito punitivo, non si può utilizzare una tale magra consolazione. Un giudizio conseguente ad un'indagine amministrativa non è meno stringente di un giudizio su responsabilità di altra natura, civile o penale. Infatti la conclusione dà conto di come si è operato. Non è valido, quindi, il concetto che vuole far credere che una responsabilità non è responsabilità per il fatto che "così fan tutti". L'inizio della fine avviene proprio quando nella società viene generalizzata una scusante di tal genere. I problemi, naturalmente, ci sono, e sono gravi, perchè coinvolgono gran parte della società e la totalità di essa ne subisce le conseguenze. Ciò però non può costituire un'auto-autorizzazione implicita o morale per proseguire verso il fondo.
Le valutazioni che hanno portato allo scioglimento degli organi dell'ente hanno certamente utilizzato il metro opposto e, cioè, quello che l'amministrazione del bene comune deve rispondere ai criteri di indiscussa correttezza, il cui concetto deve comprendere anche la preposizione delle più nobili ed etiche finalità. L'amministrazione della cosa pubblica dovrebbe essere, naturalmente e semplicemente, intrisa dei principi costituzionali e non di quelli dell'autoritarismo senza vocazione etico-sociale.
Siamo, quindi, stati negativamente giudicati e dobbiamo prendere atto di ciò, rialzare la testa come popolo e, come popolo libero, dobbiamo rialzare il tiro della politica e della buona amministrazione, rifuggendo quei concetti, sia pur profondamente radicati nel nostro territorio, che accettano e si rassegnano alla cattiva gestione delle risorse dei cittadini come un imponderabile destino, anche quando questa si configura autoritaria ed illegale.
Vs/Wbm. Maria Cirillo