Recensioni romanzo
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All'ombra delle pietre accastellate 
(Autore Maria Cirillo)
a cura di Franco Carè

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Nel mentre sto pensando alla mia incessante ricerca di qualcosa che forse troveremo a conclusione di una vita, Maria Cirillo mi onora nel porgermi il suo primo romanzo. Lo leggo tutto d'un fiato: è di una bellezza straordinaria. Maria ha consegnato una tra le pagine più tenere e colte provenienti dalle “nostre serre” assai vicina alla narrativa del grande Sharo Gambino .L'immaginazione o l'utopia si incrocia e si integra con il soprannaturale in una simbiosi raffinata e colta, su uno sfondo magicamente descritto che appartiene anche a me, con i dolci ed aspri pianori della “mia terra natia” e le fantasmagoriche pietre del romanzo, come le “mie” stelle tanto amate.

Maria Cirillo: a ridosso degli anni 70 impiegata comunale diplomata e acculturata, collega del mio compianto papà; anima nobile e generosa; donna sensibile e fantasiosa, leale amica e confidente sincera. Ora non lavora più al Comune di Fabrizia, è pensionata ma continua a profondere il suo impegno come sempre nella sua vita: moglie affettuosa, madre premurosa di 2 figli, si è laureata in Giurisprudenza, fa l'avvocato e il mediatore, non rinunciando alla passione di scrivere libri, in cui ci raffigura una visione del mondo nella sua interezza e ricorrendo, talora, a quella ”isola che non c'è” dove ancora è lecito sognare, rispettare e stimare il prossimo e amare le nostre radici. Senza contraddizione e senza limiti.

L'esordiente autrice Maria Cirillo si affaccia con prepotenza e profusione di mature radici etnografiche sulla scena della narrazione romanzesca del presente e del passato che ancora anima gli spiriti e pulsa nelle vene di quelle persone che vivono lì, all'ombra delle pietre accastellate.

Franco Carè

 

 

 

 


Franco Carè, Avvocato, titolare dello studio legale e tributario a Roma, Fabriziese d'origine, è noto nel paese che gli diede i natali come l'autore del libro “La Cavalera”. Da lui ebbe inizio il percorso di convinzione su quelle che fino ad allora erano solo citazioni, un ammasso di “si dice” scarsamente preciso. Oltre tutto egli, negli anni 90 del secolo scorso, ideò l'evento con l'amministrazione comunale in carica, riguardante la celebrazione del quattro centenario della nascita “ufficiale” del Paese “Fabrizia”, fino ad allora solo un villaggio di pastori che transumavano da Carstelvetere grazie all'abbondanza di pascoli.

Tra le sue pubblicazioni qualificanti “La Cavalera” del 1991 - “Parole di Terra” del 1994 - “L'altra Rosa” del 1995 - "Quella strana sensazione” del 1996 - “Fiori di stelle” del 1997; ..."Un ramo di acacia" del 2002

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