"SCUOLE E CULTURA: AMBIENTE COME DIRITTO"
Istituto Comprensivo Serra San Bruno: Scuola e studenti per il rispetto dell'ambiente
Non c'è nulla da eccepire, in linea teorica, sulle bellezze dell'ambiente naturale del nostro territorio. Ma solo in linea teorica. I problemi che si nascondono dietro l'indifferenza delle autorità, mista a parecchia distrazione dei cittadini che, in tal modo, si mostrano contenti e conniventi, sono veramente numerosi. Dall'acqua fonte di guai e non di vita, alle discariche incontrollate o mal gestite. Per non parlare della disattenzione in campo energetico e non solo. Persino l'agricoltura, di questi tempi, anziché essere a tutela della salute, sta divenendo mezzo di inquinamento a causa di interessi delle aziende chimiche che poco si preoccupano della salute delle persone e tanto meno del pianeta.
Meno male che nelle scuole risegna il passo una nuova presa di coscienza culturale che pone l'attenzione sui pericoli che incombono sull'equilibrio vitale del pianeta.
Presso l'Istituto comprensivo di Serra San Bruno lo scorso Venerdì 14 dicembre, si è tenuta una conferenza a tema ambientale, che ha inteso mettere in evidenza, per studiarne rilevarne le problematiche, i guasti che sono sotto gli occhi della gente inerme e con pochi strumenti di contrasto. Legittimamente e gradevolmente constatiamo che dalla scuola sorge questa spinta culturale di contrasto ad azioni di inquinamento e sfruttamento indiscriminato dei preziosi beni ambientali e culturali. Prendere coscienza dell'insostenibilità sine die di un'errata imposizione di tipo economico monetario, a discapito di una possibile economia del benessere poggiata sul rispetto dell'ambiente, può essere il mezzo per giungere all'obiettivo prefissato con il progetto che vede nel suo futuro “l'ambiente come diritto”.
Un'approvazione spontanea ai sensibili docenti che si interessano e fanno interessare i giovani alle vitali problematiche: conoscendole potranno intraprendere misure di contrasto alla gestione indiscriminata ed incurante delle conseguenze sul nostro pianeta. Dalla difesa dell'acqua fonte di vita – molto importante per il territorio serrese anche nel passato industriale – alla cura dei beni architettonici ed al rispetto dei beni paesaggistici non di poca importanza, sono sotto l'attenzione progettuale della Scuola.
Il Preside Antonio Ceravolo ha appoggiato e condiviso il progetto in quanto idoneo a riprendere un concetto di rivalutazione della cultura dell'ambiente in termini di investimento, che restituirà i suoi frutti.
Il Prof. Gaetano Luciano, Presidente della prestigiosa associazione “Italia Nostra”, sezione di Vibo Valentia, ha fatto appello ad una necessaria rinascita culturale nei confronti dei beni culturali e dell'arte, diritto costituzionalmente sancito.
Bruno Congiustì, storico e ricercatore sulle problematiche del territorio sannicolese, serrese e dintorni, direttore del periodico “La Barcunata”, discetta sulla necessità di focalizzare l'attenzione sull'importanza dello sfruttamento delle risorse naturali e sostenibili.
Il progetto dei ragazzi delle quarte guidato dagli attenti professori e dal Preside che si è appellato all'urgenza di ritagliare lo spazio necessario per documentare le esigenze del territorio, sono state raccolte appieno. Italia Nostra, presente con il suo vertice provinciale Ninì Luciano, seguito e coadiuvato lo storico Bruno Congiustì, il veterano socio Tonino Ceravolo ed il giovane Vincenzo Costa in rappresentanza del locale coordinamento serrese, ha fattivamente appoggiato l'iniziativa. Il Prof. Luciani ha autorevolmente presentato la proposta di candidare il progetto all'assegnazione del premio Zanotti Bianco 2013.
I Professori Giovanna Esposito e Nicola Rombolà possono ben portare avanti il progetto, utile alla sensibilizzazione e comprensione sui problemi, in modo che non si ripetano troppi errori e si ponga rimedio a quelli ancora non definitivi.
Un augurio a che il progetto possa sortire effetti materialmente utili, ma anche di sensibilizzazione dell'opinione pubblica per un'opportuna ripresa di coscienza.
Si spera di tornare ad una dimensione umana di gestione di beni preziosi come l'acqua, lasciandosi alle spalle esperienze come quella dell'Alaco. La fruibilità dei beni-diritto-universale, non dovrà continuare ad essere asservita al privato “imbroglio”, ma è necessario approntare al più presto le tutele dovute ai beni meritori, fondamentali per la vita dell'uomo.
Dicembre 2012 ©C
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