"PIANO STRUTTURALE COMUNALE" AVVISO AI CITTADINI
Fabrizia: Iniziato l'iter per il Piano Strutturale Comunale
Il Comune di Fabrizia ha dato il via alla redazione del Piano Strutturale Comunale. La legge urbanistica per la Calabria, prevede dei passi obbligati di pubblicità del procedimento di formazione di tali strumenti, sia sotto forma di concertazione con le forze economico-sociali e con le categorie professionali in merito agli obiettivi strategici e di sviluppo da perseguire, sia sotto l'aspetto della consultazione. Quest'ultima riguarda espressamente i cittadini e le associazioni costituite per la tutela degli interessi diffusi. L'obiettivo evidente è quello di rilevare, per poi eventualmente porvi rimedio, tutte le criticità del territorio oggetto della programmazione. Il Comune di Fabrizia ha, di recente, fatto questo passaggio procedimentale, con la volontà - come dichiarato dal Sindaco - di portare a compimento il piano entro il mese di giugno 2013. Mediante il fondamentale ausilio dei tecnici incaricati del Piano, sono state esposte le linee essenziali e sono state evidenziate alcune criticità, legittimamente puntualizzate dai professionisti locali, e da alcuni cittadini interessati. Tra i problemi posti spicca la preoccupazione per le difficoltà che affrontano i tecnici che devono operare in presenza degli stringenti vincoli del Parco delle Serre. Altra preoccupazione esposta riguarda l'annosa questione delle centinaia di costruzioni cosiddette “fantasma”, sulla quale viene chiesta un'attenzione particolare, stante la serietà del problema. E' stata inoltre posta, da parte del Sindaco – fuori contesto, non essendo il P.S.C. lo strumento che se ne possa fare carico in questa fase – una richiesta di parere circa l'attuale stato di pericolosità della zona alluvionata. La risposta del Geologo non poteva che essere quella di un “pensiero” personale, nascente da una osservazione incidentale, grazie alla quale ha potuto fare una sua riflessione, che gli consente di affermare che la mancata utilizzazione e manutenzione di questi alloggi, con molta probabilità, può essere stata causa dell'ulteriore peggioramento della condizione di stabilità degli edifici. Se fossero stati oggetto di manutenzione, secondo lui, si sarebbe potuta evitare la demolizione dei manufatti ancora esistenti.
Argomento, questo ( e lo abbiamo già detto) fuori contesto e sul quale comunque, non vi può essere un atteggiamento superficiale o di mistificazione della realtà. Manutenere un patrimonio che non si riesce neppure ad acquisire formalmente, è una prospettiva lontana nel tempo. Moltissime di queste case sono abbandonate da circa un quarto di secolo, cioè, almeno da quando sono stati assegnati gli alloggi del secondo ed ultimo lotto. Pertanto, a prescindere dalla constatazione che la legge attribuisce la proprietà delle aree alluvionate al Comune, abbastanza chiaro, in capo a chi ricade la responsabilità di questa triste situazione, dato che persino negli atti di assegnazione del secondo lotto (a cura dell'allora ed atuale Sindaco Minniti), è presente la clausola di cessione dell'alloggio alluvionato? Inoltre, l'interpretazione data dai dirigenti regionali, appositamente richiesta dalla Commissione Straordinaria, ha fissato la regola dell'assegnazione in proprietà, con la precisazione dell'imprescindibilità della clasola di permuta con l'alloggio alluvionato. Altro discorso si potrà fare, semmai si riesca ad abrogare la famosa relazione Ietto, nelle situazioni in cui al possesso dell'alloggio alluvionato, non più pericoloso, non corrisponda un destinatario di alloggio nuovo, sia in caso di macata istanza, sia per coloro che vi abbiano successivamente rinunciato.
A parte questo intermezzo fuori tema, si deve apprezzare il fatto che, finalmente, si ponga inizio alla realizzazione di un importante strumento di pianificazione urbana e rurale. La fase partecipativa dei cittadini è iniziata con la distribuzione del questionario ufficiale predisposto in base alla legge regionale. Ci si augura un pieno utilizzo di questo strumento che consente di rilevare le esigenze generali della popolazione. Un altro punto da rimarcare positivamente riguarda il principio della perequazione introdotto dalla legge, in modo da assicurare che nessuno venga penalizzato in modo sproporzionato rispetto alla generalità dei cittadini, introducendo correttivi che risarciscano il sacrificio, persino mediante attribuzione di altra porzione di proprietà della stessa specie. Non si tratta di avventurarsi nella ormai vecchia e superata sponsorizzazione di favoritismi clientelari bensì di una legge che tutela e valorizza quei diritti del cittadino che noi tutti non ci stancheremo mai di proclamare.Maria Cirillo
20 ottobre 2012
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