"PASQUA DI RESURREZIONE PER IL RIBALTONE DELLE COSCIENZE "
FABRIZIA: per una nuova Chiesa più vicina
Chissà, alle volte i miracoli si verificano davvero. La difficoltà di renderli visibili è purtroppo il vero limite umano, un limite che affonda i sinceri impulsi in un conformismo ipocrita, comodo e superficialmente perbenista. Se cerchiamo i miracoli materiali, personali ed egoistici, allora no, non possono esistere. Il primo miracolo da “ricercare” è quello della conversione. Prima umana, che è quella di una vita che guarda ai bisogni comuni, materiali e spirituali; poi di fede, che può essere nutrita dalla parola di dio e dall'esempio di Gesù. La fede cristiana però non può vivere di soli atti esteriori e ripetitivi; crescere nella fede impegna energie vitali che però possono essere ricompensate dal benessere spirituale della sapienza e della consapevolezza di essere nel giusto cammino umano. La sensazione che si respira in questo periodo a Fabrizia è quella della speranza per una sperata riunificazione spirituale e per una emergente attenzione reciproca. Infatti si registra una confortante sete di conoscenza ed un salutare desiderio di avvicinarsi alla preghiera. Non è per nulla da sottovalutare soprattutto l'insorgente disponibilità agli stimoli che predispongono alla comprensione dei valori del Vangelo a ad una più sincera condivisione dei valori comuni della fede. Un corso abbastanza nuovo che si spera prosegua efficacemente e con sempre maggiore partecipazione.
È un dato di fatto ormai che ogni lunedì una gran quantità di persone desiderose di conoscere Dio ed i precetti della chiesa, si incontrano gioiosamente nell'accogliente casa delle Suore Francescane di Fabrizia. Sembra un po' un ritorno ad alcuni sospirati valori del passato, quando “all'Asilo” le ragazze facevano comunità attraverso attività di ricamo e catechesi, ricevendone un saldo arricchimento spirituale nei valori sociali e religiosi. Ora certamente i tempi sono cambiati, ma rimane integra la voglia di migliorarsi e di apprendere. Le suore hanno colto questo desiderio ed hanno messo in moto un provvidenziale progetto religioso, apprezzato e seguito.
In poco tempo si sono registrati persino dei risultati visibili. A partire dalla ricongiunzione di potenzialità sparse in vari rivoli, compattate per le celebrazioni della settimana santa. La Santa Pasqua appena trascorsa ci ha piacevolmente avvolti in un'unica comunità, grazie ai decisi interventi delle Suore. In particolare Suor Maria Consolata, la più anziana e responsabile della Casa fabriziese, ha perseverato nel voler riunire i vari gruppi progettuali in campo, riuscendo a far decollare un “unico” progetto celebrativo. L'unico rammarico degno di essere rilevato è la scarsa compartecipazione sacerdotale, addirittura assente in qualche caso. Tuttavia il successo è stato assicurato da una partecipazione del tutto nuova, semplice, coinvolgente ed affatto esibizionista. Tutti i fedeli volenterosi resisi attivi hanno potuto partecipare alle preghiere pubbliche. Molte cose vanno ancora analizzate e definite, ma l'instancabile progettualità delle suore ci fa ben sperare.
Considerando il consueto aspetto popolar-folcloristico, è di tutta evidenza che c'è stata una partecipazione quasi integrale della popolazione fabriziese. I poco più di due mila abitanti sembravano moltiplicati nel tragitto della Via Crucis fino al Calvario. Per quanto si possa rivelare giustificata, in qualche caso, l'accusa di genericità partecipativa, esteriore ed a volte pagana, può però essere confortante pensare che l'evento celebrativo del sacrificio di Cristo sulla croce è capace di mobilitare tutti. Persino le autorità cittadine vengono spinte dal dovere di partecipare al rituale della Via Crucis, in qualità di responsabili della comunità, a cui viene tradizionalmente assegnato il compito di elevare auspici per una maggiore prosperità degli amministrati.
Quest'anno è stato realizzato un piacevole esordio dei tradizionali nuovi “sproni”, realizzati a forma di bastoni culminanti con un contenitore di cera liquida, accesi durante la via del calvario. Sono state inoltre confermate le tradizionali rappresentazioni delle pie donne al seguito di Cristo sotto il peso della croce, accompagnato alla crocifissione dai soldati e dalla Madonna vestita a lutto, con Giovanni al suo fianco.
Per un sempre più ampio coinvolgimento nei valori veri della fede, per avere i frutti desiderati, sarebbe auspicabile una rinnovata spinta ad opera delle autorità ecclesiastiche locali, consapevoli che c'è molto bisogno di pastori più ed oltre che di predicatori.
2 aprile 2013
©MVC
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