"ASSEMBLEA PROVINCIALE P.D. VIBO VALENTIA "
Ampio consenso per Michele Mirabello e generali buoni propositi
Dopo la fase congressuale prevista nei circoli, sistematicamente svolta anche a Fabrizia in data 30 ottobre u.s. per le votazioni finalizzate alla designazione del Segretario Provinciale del Partito Democratico, l'Organismo vibonese ha provveduto a convocare l'Assemblea della Federazione Provinciale, al fine di completare gli adempimenti di validazione e proclamazione dell'eletto.
Molti sono stati gli apprezzamenti per le positive novità vibonesi in questa fase delicata del Partito Democratico, nella constatazione che esce dalle incertezze e da un annoso periodo di eccessive divisioni ed individualismi, in questa tornata assembleare, sono stati più forti e più sostenuti dei dissensi.
L'Assemblea congressuale P.D. Federazione di Vibo Valentia, è stata convocata e svolta sotto l'insegna del motto “Insieme per un partito forte e radicato”. I lavori svoltisi sabato 9 novembre presso l'Auditorium Provinciale Spirito Santo, riportato a lustro e fruibile dall'Amministrazione Provinciale già a guida De Nisi, hanno completato l'iter congressuale di validazione del risultato elettorale.
L'Avvocato Michele Mirabello, eletto Segretario del P.D. Provinciale, fortemente e diffusamente applaudito dalla vasta platea di delegati, iscritti e simpatizzanti, ha tenuto il suo discorso d'insediamento evidenziando le criticità del momento storico. Il punto dolente è rappresentato anche dal “disagio” – commenta Mirabello – dell'eccezionale esigenza di tenere in vita un governo di necessità, che però “deve dare risposte chiare” nei campi strategici, per superare la crisi. Ha chiaramente espresso qualche auspicio, rispetto ai temi che riguardano l'economia, le riforme istituzionali, giustizia e cultura, ma soprattutto ha puntato all'allerta rispetto alle gravi problematiche del lavoro e della disoccupazione, in particolare quella giovanile. “Modernità non è rinuncia ai diritti”, ha risolutamente affermato. Sulle questioni organizzative locali ha posto un problema di coordinamento. I circoli non possono rimanere chiusi e devono invece trovare la via di mezzo che metta d'accordo tutti. Ancora, sotto l'aspetto organizzativo, ha esplicitamente esternato l'esigenza di cambiamento. Senza voler escludere la validità dell'esperienza, da tenere in conto, è necessario lasciare le porte aperte e gli spazi opportuni alle nuove e vigorose forze giovanili. Il partito non è del leader ma della comunità.
Giuseppe Barbuto, Presidente dell'assemblea, ha fatto un sentito elogio per la bella campagna elettorale che ha preceduto l'elezione del Segretario provinciale, non mancando di aggiungere un incitamento nei confronti delle “teste pensanti” a muovere verso un'utile amalgama che faccia mettere da parte le ambizioni personali. Si è dichiarato convinto che ciò potrà far diventare ancor più grande questo partito, von conseguente recupero dell'elettorato perduto.
Enzo Insardà, curatore ed organizzatore dei lavori assembleari, ha ricevuto copiosi ringraziamenti da tutti gli esponenti coinvolti nella tornata congressuale, per l'impegno profuso e per la regolarità che ha caratterizzato la conduzione della Commissione di Garanzia.
L'Onorevole Censore, che senza dubbio rappresenta un fondamentale faro per il nostro territorio, non poteva mancare all'appuntamento. Su di lui si poggiano non solo le aspettative ed i risultati politici di rilievo nazionale, ma anche quei progressi lungamente attesi dalla collettività politica e civica del circondario vibonese. In effetti l'intervento di Censore ha dato rilievo all'aspetto propulsore inquadrando il problema della necessaria unità d'intenti che consenta alla circoscrizione di mostrare le capacità organicamente utili ad accompagnare la grande sfida che ci attende. Vanno difese ed apprezzate democraticamente le battaglie congressuali, ma poi si deve tornare “uniti” nel perseguimento degli obiettivi.
Francesco De Nisi ha lanciato la sfida del futuro del partito e del lavoro necessario al suo rilancio politico. Sostiene che il mancato regolare funzionamento del partito sia da attribuire al non aver conseguito un adeguato radicamento sul territorio. Questo impegno – afferma – deve cominciare adesso. Il partito non può essere considerata una “cosa familiare”, bensì occorre rivederne l'ottica e tendere a quel cambiamento che dia garanzia del rispetto delle regole.
I prossimi adempimenti congressuali del Partito Democratico Vibonese, saranno certamente di prossimo svolgimento giacché devono completarsi in vista del Congresso Nazionale dell'8 dicembre prossimo.
Maria Cirillo
10 Novembre 2013
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